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Aquileia Film Festival al via. Questa sera, alle 21, in piazza Capitolo, si alza il sipario sulla sedicesima edizione organizzata da Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva e Firenze Archeofilm, con il sostegno di PromoTurismoFvg, Cassa Rurale Fvg e in collaborazione con Ministero della Cultura, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Aquileia e Basilica di Aquileia. L’evento, inserito nel calendario di GO!2025 – Nova Gorica/Gorizia Capitale Europea della Cultura, è a ingresso gratuito e con prenotazione obbligatoria su Eventbrite.mIn caso di pioggia, il programma completo del Festival potrà essere seguito solo in streaming in diretta dalla domus di Tito Macro attraverso www.fondazioneaquileia.it
Apre il programma delle serate, presentate dalla giornalista Giulia Pruneti, il documentario “Sulle tracce del patrimonio. Le ragioni dell’archeologia” (regia di Eugenio Farioli Vecchioli), che pone le basi del nostro racconto: un’Italia sospesa tra sviluppo e conservazione, dove archeologia, industria e agricoltura entrano spesso in conflitto. Dalle aree di Paestum e Sibari fino al santuario di Gravisca, emergono i dilemmi etici e politici della tutela del passato, in una riflessione quanto mai attuale.
A seguire, la conversazione-intervista curata da Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva, con Francesca Cenerini, professoressa ordinaria di Storia romana all’Università di Bologna, porterà un contributo prezioso sulla rappresentazione della condizione femminile nell’età romana, tema centrale delle sue ricerche. Uno sguardo attuale su una società antica, per comprendere come il ruolo delle donne abbia lasciato tracce profonde nella storia. Nei suoi libri “La donna romana. Modelli e realtà” e “Dive e donne. Mogli, madri, figlie e sorelle degli imperatori romani da Augusto a Commodo”, l’autrice descrive in modo breve ma denso l’esperienza femminile nell’antica Roma.
Chiude la serata la proiezione di Luigi De Gregori. Salvare le creature” (regia di Tommaso Sestito e Lorenzo Chechi) che ci porta nel cuore di Roma alla vigilia della guerra, dove la memoria da proteggere non è solo materiale, ma anche intellettuale. La storia di De Gregori, incaricato di salvare i tesori librari della capitale, ci ricorda che anche la parola scritta è patrimonio da custodire.
La presentazione del Festival.
PROGRAMMA
GLI OSPITI – Anche quest’anno l’Aquileia Film Festival si conferma uno spazio aperto al dialogo, dove passato e presente si incontrano attraverso le voci di chi la storia la studia, la vive e la racconta ogni giorno e ospiterà importanti esponenti del mondo accademico e culturale, che saranno protagonisti ogni sera sul palco, tra le due proiezioni, in una serie di conversazioni curate da Piero Pruneti, direttore della rivista Archeologia Viva.
Si parte il 29 luglio con Francesca Cenerini, professoressa ordinaria di Storia romana all’Università di Bologna, porterà un contributo prezioso sulla rappresentazione della condizione femminile nell’età romana, tema centrale delle sue ricerche. Uno sguardo attuale su una società antica, per comprendere come il ruolo delle donne abbia lasciato tracce profonde nella storia. Il viaggio continua il 30 luglio verso il Vicino Oriente con Luca Peyronel, docente all’Università degli Studi di Milano e direttore di importanti missioni archeologiche in Iraq e in Turchia. Le sue esperienze sul campo nella Piana di Erbil e a Kültepe offriranno un’affascinante finestra sulle civiltà antiche dell’Asia occidentale. Non mancherà l’Italia preromana, raccontata il 31 luglio da Jacopo Tabolli, docente di Etruscologia presso l’Università per Stranieri di Siena e direttore scientifico dello scavo di San Casciano dei Bagni. Un sito che ha recentemente restituito reperti straordinari e che sta riscrivendo la storia delle popolazioni antiche della penisola.
A chiudere idealmente il ciclo degli incontri il 1 agosto, una figura amatissima dal pubblico: Corrado Augias. Giornalista, scrittore e conduttore televisivo, Augias porterà ad Aquileia la sua inconfondibile capacità di raccontare la storia con passione e chiarezza, intrecciando cultura, identità e memoria. Anche il Fuori Festival riserva un appuntamento da non perdere, con una conversazione dedicata alla produzione culturale del territorio. Protagonisti dell’incontro del 4 agosto saranno Eros e William Cisilino, rispettivamente presidente e direttore dell’Arlef – Agenzia regionale per la lingua friulana, insieme a Claudio Zorzenon di Arte Video e al regista Marco Fabbro. A guidare la conversazione sarà Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli. In una conversazione speciale, chiuderà il Festival martedì 5 agosto Francesco Tullio Altan – fumettista, vignettista e maestro della satira italiana – che si confronterà con la giornalista e scrittrice Elena Commessatti. Una riflessione ironica e lucida sull’Italia di ieri e di oggi, attraverso il tratto inconfondibile di uno degli osservatori più acuti del nostro tempo.
I FILM – Apre il programma delle serate, presentate dalla giornalista Giulia Pruneti, martedì 29 luglio, alle 21, il documentario “Sulle tracce del patrimonio. Le ragioni dell’archeologia” (regia di Eugenio Farioli Vecchioli), che pone le basi del nostro racconto: un’Italia sospesa tra sviluppo e conservazione, dove archeologia, industria e agricoltura entrano spesso in conflitto. Dalle aree di Paestum e Sibari fino al santuario di Gravisca, emergono i dilemmi etici e politici della tutela del passato, in una riflessione quanto mai attuale. A seguire, dopo la conversazione con Francesca Cenerini, Luigi De Gregori. “Salvare le creature” (regia di Tommaso Sestito e Lorenzo Chechi) ci porta nel cuore di Roma alla vigilia della guerra, dove la memoria da proteggere non è solo materiale, ma anche intellettuale. La storia di De Gregori, incaricato di salvare i tesori librari della capitale, ci ricorda che anche la parola scritta è patrimonio da custodire.
Mercoledì 30 luglio, alle 21, apre la serata il documentario britannico “Il mondo perduto dei giardini pensili” (regia di Duncan Bulling) che ci guida tra le rovine di Ninive, in un’area devastata dall’Isis, dove l’archeologia diventa fondamentale per il recupero della memoria. Qui, gli archeologi stanno portando alla luce nuove testimonianze, risolvendo alcuni enigmi di questa civiltà. Ospite della serata l’archeologo Luca Peyronel e, a seguire, “Libano segreto: i tesori di Byblos” (regia di Philippe Aractingi) ci conduce nel Mediterraneo orientale, alla scoperta di nuove verità sepolte sotto una delle città più antiche del mondo. Un invito a riscoprire ciò che si credeva già noto, a leggere nuovi strati di significato nei luoghi che ci parlano.
Giovedì 31 luglio, alle 21, “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” (regia di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo)) offre un racconto potente dello scavo archeologico che ha riportato alla luce testimonianze etrusche di straordinario valore. Un esempio emblematico di come la ricerca possa riportare alla vita memorie dimenticate. Protagonista della serata l’archeologo Jacopo Tabolli, direttore scientifico dello scavo e, a seguire, “Il volto di Alessandro” (regia di Vanni Gandolfo) indaga il restauro del celebre mosaico pompeiano, restituendo allo spettatore la tensione tra ciò che il tempo cancella e ciò che la scienza può ancora raccontare.
Venerdì 1 agosto, alle 21, la proiezione, fuori concorso, del documentario “Regina Viarum”, (regia di Agostino Pozzi) in cui la Via Appia diventa il simbolo di una storia stratificata e dinamica. L’Appia ha collegato Roma con l’Italia del sud e con l’oriente attraversando i territori delle attuali quattro regioni del Lazio, la Campania, la Basilicata e la Puglia. Milioni di uomini hanno percorso nel tempo i circa 550 chilometri che collegano Roma a Brindisi: soldati, commercianti, crociati, pellegrini, pastori, filosofi e schiavi. Non solo una strada, ma una narrazione continua che unisce passato e presente, fino al recente riconoscimento UNESCO avvenuto nel 2024.
Dopo la pausa del fine settimana il fuori festival prosegue lunedì 4 agosto, alle 21, con “Marcho. L’ultima bandiera” (regia Marco Fabbro) che ricostruisce le vicende del nobile Marcho, signore di Moruzzo, l’ultimo alfiere del Patriarcato di Aquileia che sfidò la Repubblica di Venezia. Un evento rimasto segreto per 500 anni e tornato alla luce solo nel recente passato, nel 1986, durante un restauro, grazie a una lettera ritrovata tra le pagine di un libro conservato a La Brunelde, casaforte medievale (Fagagna). Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli, converserà prima del film con Eros Cisilino e William Cisilino, presidente e direttore dell’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana, Claudio Zorzenon, di Arte Video srl, Marco Fabbro, regista.
Si chiude martedì 5 agosto, alle 21, con un omaggio ad Altan, fumettista, vignettista e autore satirico, intervistato dalla giornalista e scrittrice Elena Commessatti e la proiezione di “Mi chiamo Altan e faccio vignette” (regia Stefano Consiglio), sulla sua vita e sulla sua carriera attraverso i suoi personaggi, fra tutti Pimpa e Cipputi, e con l’aiuto dei suoi amici e colleghi, come per esempio Paolo Rumiz, Michele Serra, Vauro, Sergio Staino e Zerocalcare. Partendo da Aquileia, dove vive e lavora, si giunge nella «sua» Torino, dove c’è la fabbrica per antonomasia: la Fiat di Cipputi. Un racconto della nostra storia più recente, vista attraverso l’ironia e la lucidità di uno dei più grandi autori italiani.
IDENTITÀ VISIVA – L’identità visiva del Festival 2025, curata da Brodo Studio, si ispira al bassorilievo di una delle Meduse del Foro di Aquileia, reinterpretato tramite modellazione generativa 3D basata su fotografie reali. Il risultato è un’immagine che ricorda un calco di gesso liquido: una forma solida ma fragile, sospesa tra realtà e astrazione. Le superfici presentano texture profonde e crepe simili a zolle di terra essiccate, evocando il passare del tempo. Questa frattura diventa metafora della memoria archeologica: il passato riemerge dalle spaccature, rendendosi visibile e vivo.
ACCESSIBILITÀ – Alle proiezioni i film avranno i sottotitoli per sordi e ipoudenti e audio descrizione per ciechi e ipovedenti. In particolare, i sottotitoli appariranno sullo schermo. Il font utilizzato è un carattere ad alta leggibilità concesso da EASYREADING Dyslexia Friendly (strumento compensativo per i lettori con dislessia, font facilitante per tutti). L’audio descrizione sarà fruibile grazie all’app EARCATCH, scaricabile sia per IOS che per Android. L’app EARCATH è gratuita e può essere scaricata dagli store digitali. L’audio descrizione è gratuita ed è consigliabile scaricarla prima. All’inizio del film sarà sufficiente premere PLAY, l’audio descrizione si sincronizzerà con l’audio del film e l’utente potrà ascoltarla dal proprio smartphone, utilizzando le proprie cuffiette.
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In copertina, la storica Basilica di Aquileia: al suo cospetto prende il via la rassegna cinematografica.

